Giovanni Bellini, per essere stato al centro di una famiglia di artisti e di un'operosissima bottega, ha colto profondamente lo spirito del tempo e le profonde rivoluzioni culturali allora in atto, attraverso la commovente poesia delle figure e del paesaggio e con sempre rinnovate invenzioni. Artigiano quieto ed immerso in una profonda religiosità, Giambellino ha dipinto senza posa durante tutta la sua lunga vita (1438/1516), rappresentando figure compiutamente legate allo spazio circostante, tanto da poter sostenere che ha realizzato la prima vera unificazione “linguistica” nazionale con un'arte comprensibile a tutti, al di là delle divergenze stilistiche locali, imponendosi ai posteri come ineliminabile punto di riferimento.
L'esposizione, la prima dopo sessant'anni, è per temi, non sempre secondo un ferreo ordine cronologico, favorendo così i raffronti. Si rimane stupefatti all'inizio del percorso davanti alla pala di Pesaro, riunita alla cimasa conservata ai Musei Vaticani. Il paesaggio oltre la finestra della spalliera marmorea del trono ha favorito le ipotesi sul legame tra la committenza ed episodi storici (come la conquista di Gradara da parte di Alessandro Sforza, signore di Pesaro, nel 1463), retaggio della critica positivistica. La grande opera colpisce non solo per la bellezza e l'armonia della tavola principale, ma anche per le scene dettagliatissime nella predella, i pilastrini coi santi e la fastosa cornice.
Poi gli esordi del pittore, con i temi devozionali che gli saranno sempre cari. Alcune Madonne sono bambine (vedi la grande pala di Murano), quasi tutte hanno mani molto grandi. Capolavori quella dall'Accademia Carrara di Bergamo (al cui confronto è ipotizzabile che il Bambino di quella da Kansas city sia opera di bottega) e quella della Galleria Borghese. Nel polittico da Genzano di Lucania la scena dell'Annunciazione ha il Crocifisso sullo sfondo.
La lunetta col Compianto su Cristo morto da Palazzo Ducale a Venezia è particolarmente viva nelle espressioni ed è la prima committenza dei Dogi, seguita da altre committenze pubbliche e private. Il Battesimo di Cristo di Vicenza, che chiude il primo piano, esalta il dialogo di Giovanni Bellini con i pittori contemporanei (di misteriosa interpretazione il pappagallo in primo piano). A confronto il Padre eterno da Pesaro, più anziano rispetto al vicentino.
Al secondo piano la raffinatissima Santa Giustina, di gusto quasi crivellesco come alcune Madonne: quella di Amsterdam è legata allo stile del padre Jacopo e con lo sfondo lagunare, quella di New York ha un paesaggio maggiormente idealizzato, mentre in quella di Verona lo spazio è indefinito, in modo più moderno. Il Cristo riminese è tra quattro angeli bambini dalle scolpite acconciature, seguito dalla Presentazione al tempio, icona della mostra, caratterizzato da un giuoco di sguardi. Di fronte la diversissima opera da Vienna sullo stesso tema e in catalogo il confronto con Mantegna, cognato di Giovanni Bellini.
Particolarissima l'illuminazione della Madonna Renier su fondo scuro, in modo che l'attenzione del fedele possa concentrarsi solo sulla composizione, in un rapporto luce-ombra che preannuncia i notturni seicenteschi. Quindi alcuni ritratti ed allegorie profane e sacre. La Sacra Conversazione Giovannelli si svolge davanti a colline fitte di case e mura, mentre il Crocifisso Niccolini ha per sfondo il celebre paesaggio ideale col duomo di Ancona, la torre di piazza dei Signori a Vicenza e il campanile di Santa Fosca in Cannaregio a Venezia. A chiusura la Derisione di Noè insieme a quattro teste di Cristo.
L'allestimento è nei colori del rosso scuro con “finestre” ad inquadrare alcune opere, molto buio e con un'efficace illuminazione puntata sulle opere. Il catalogo contiene saggi che esaminano a tutto tondo la figura dell'artista e schede complete di tutte le opere in mostra, più di sessanta, a documentare i tre quarti della sua produzione. Ottime le riproduzioni fotografiche, anche di dettagli.
Roma, Scuderie del Quirinale, fino all'11 gennaio 2009, aperta da domenica a giovedì dalle 10 alle 20, venerdì e sabato dalle 10 alle 22,30, ingresso euro 10,00, catalogo Silvana Editoriale, infoline 06.39967500, sito internet www.scuderiequirinale.it
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